L'ex presidente Donald Trump tornerà alla Casa Bianca per i prossimi quattro anni e, con il partito repubblicano che si aggiudicherà anche il Senato e forse la Camera, un "red sweep" (controllo repubblicano della Casa Bianca e del Congresso) è l'esito più probabile. I mercati finanziari hanno reagito estendendo i popolari "Trump trades" - spingendo al rialzo i rendimenti obbligazionari, il dollaro USA e i future azionari - poiché gli investitori ritengono più probabile che Trump trasformi le proposte politiche in realtà.

Riteniamo che il nuovo Presidente possa dare priorità alle politiche tariffarie e di immigrazione rispetto ai tagli fiscali, in quanto le prime possono essere attuate tramite ordini esecutivi senza l'approvazione del Congresso. L’ordine in cui verranno attuate le politiche sarà fondamentale per valutare l'impatto sulla crescita e sull'inflazione. Le tariffe agiranno come uno shock negativo sull'offerta per l'economia, aumentando il rischio di stagflazione, la cui entità dipenderà dal livello finale delle tariffe.

La piena attuazione dell'ampia proposta tariffaria di Trump non lascerà alcun vincitore in un mondo contrassegnato da maggiore incertezza commerciale e protezionismo. Le relazioni transatlantiche potrebbero risentire delle crescenti tensioni economiche, che potrebbero ripercuotersi in altre aree di cooperazione. L'Asia potrebbe essere la più colpita, con la Cina a farne le spese. Tuttavia, Pechino dispone di opzioni per attutire lo shock, attraverso la negoziazione - ad esempio in settori in cui gli Stati Uniti hanno una forte dipendenza, come i componenti farmaceutici e le terre rare - il deprezzamento della valuta e il riorientamento degli scambi commerciali. Affrontare la sfida esterna insieme a un’economia interna in rallentamento richiederà una capacità di adozione di azioni politiche audaci considerevolmente maggiore rispetto a quanto visto finora. Le grandi economie orientate al mercato interno come India e Indonesia sono più tutelate rispetto a questi aspetti.

Implicazioni per gli investimenti: L'aumento dell'inflazione e un atteggiamento più hawkish da parte della Fed comporteranno rischi per gli investimenti nel reddito fisso, sostenendo al contempo il dollaro nel breve periodo. L'inasprimento delle condizioni finanziarie si trasmetterà in tutto il mondo, con i mercati asiatici particolarmente vulnerabili a causa dell'ulteriore shock derivante dall'aumento delle tariffe doganali. I titoli azionari statunitensi saranno soggetti a forze contrastanti, ma la deregolamentazione e le politiche industriali sotto la Presidenza Trump 2.0 favoriranno probabilmente settori come le banche e le piccole e medie imprese.